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I. Творческий подход к изученному Momento creativo




I. Творческий подход к изученному Momento creativo

1. Componiamo insieme una storia intitolata “Festa di Capodanno”.

Istruzione: Ognuno di voi è l’autore della storia, che componiamo insieme. Io invento la prima frase, poi passo parola ad uno studente, perché lui continui la storia. Ma prima deve ripetere precisamente quello, che io ho detto. E così via...

 

Verbi da usare: fare, avere, venire, dare, uscire, dire, andare, stare, bere.

2. “Chi è questa persona? ” – Come porre un indovinello.

Adesso io penso a un nome qualsiasi di una persona conosciuta a tutti. Può essere una persona sia del nostro gruppo che alcun’altra, famosa in tutto il mondo. Il suo nome e attivitа sono noti dappertutto. Per esempio, Aristotele o Dostojevskij, o Michele Placido, diciamo. Il vostro compito è seguente; porre delle domande per capire chi sia questa persona, vuol dire fare un piccolo sondaggio per risolvere l’indovinello e indovinare la persona da me pensata. Bisogna notare, che per indovinare l’enigma dovete porre delle domande precisate, cosidette “aperte”, che contengano dettagli; vuol dire che debbano cominciare con il “perché ”, “di chi”, “di che cosa” (“è famoso”, per es. ), “dove”, “quando”, “con quale scopo”, “per quale ragione”, “in che modo” e così via (“pecrhé tu hai scelto... ”, “che cosa si può fare perché... ”, “di che cosa si differenziano, variano... uno dall’altro”). Le domande possono essere anche più prolungate: “Qual’è la Sua opinione su... ” – “Sono d’opinione che... ”. È vietato domandare: “Chi è? ” e anche è vietato porre le domande che richiedono la risposta corta “sì ” o “no”.

 

Classifica delle domande: 1) aperta 2) chiusa 3) alternativa (contiene varianti
delle risposte)

 

Раздел II Unità II
История, культура, обычаи Storia, cultura, costumi

I. Любопытная информация           Curuiosità da sapere

1. Leggete, traducete e discutete il testo. Ricordate le date e i nomi delle rispettive feste russe. Raccontate come esse si svolgono.

TRADIZIONI, FESTE E FOLCLORE

Ci sono giorni, nel corso dell’anno, nei quali tutte le attività lavorative si arrestano. L’Italia dell’indusria, l’Italia della politica e l’Italia degli affari si ferma. Sono pause che gli italiani dedicano alla celebrazione e alla rievocazione di particolari momenti della loro storia.

Dal Trentino alla Sicilia si sviluppa, specialmente nella buona stagione (primavera, estate, autunno) tutta una serie di manifestazioni religiose e profane: sfilate in costumi storici, giostre, corse per il palio, competizioni cittadine tra rioni, gruppi folcloristici, corsi mascherati, balli in costume.

In uno sfrenato impeto di musica, di sport, di orgogliosa esibizione del proprio passato, il dovere primo è divertirsi e divertire.

In breve e rapida sintesi ecco una selezione, certamente incompleta e parziale, di alcuni episodi del genere che si svolgono nella Penisola.

Il palio più antico d’Italia. Asti (Piemonte), il 16 settembre i rioni cittadini e quattro comuni della provincia sono in gara per il “drappo” di San Secondo. Al 1275, precisano gli Astigiani, risale il primo documento sulla corsa. Partendo dalla piazza della cattedrale, il Capitano del Palio e il Carroccio sfilano per le vie della città. Ed è un palio vero, con cavalli, fantini, corse all’ultimo respiro, imprecazioni, scommesse, sbandieratori e donzelle in abiti trecenteschi.

Il Palio di Siena. È la più emozionante e celebre gara tra le “contrade”. C’è il corteo storico. Si corre nella piazza del “Campo” a forma di conchiglia, in cui convengono ben 11 strade della città, due volte all’anno, il 2 luglio e il 16 agosto. Dieci contrade si contendono il “Palio”. La partecipazione alla gara, una corsa di cavalli, lanciati all’impazzata in un percorso pericolosissimo, è corale e appassionata. La vittoria si celebra con ricche cene all’aperto. A capotavola, al posto d’onore, il cavallo vincitore.

Giostra del Saracino di Arezzo e Giostra Quintana di Foligno (Perugia) sono gare di sapore medievale. Vi partecipano cavalieri armati di lancia che devono colpire, correndo a cavallo, uno scudo portato da un fantoccio mobile.

I Ceri di Gubbio (Perugia) è una corsa a piedi in una salita proibitiva, dalla Piazza del Consoli alla Basilica di Sant’Ubaldo sul Monte Ingino. Dopo l’alzata, i ceri effettuano nella piazza tre giri che verranno ripetuti alla sera con la denominazione di “birate”. Si svolge il 15 maggio di ogni anno con una partecipazione della gente tanto passionale da raggiungere l’esaltazione e il fanatismo. A Spello la tradizionale sfilata si chiama “infiorata”.

La regata storica di Venezia si celebra a settembre nello scenario sublime del Canal Grande vestito a festa. Sono le quattro celebri Rebubbliche Marinare: Genova, Pisa, Amalfi e, naturalmente, Venezia che gareggiano tra loro. Da qualche anno, anche il carnevale è diventato un grande affare, e in tutta l’Italia si sono riscoperte tradizioni e attivate iniziative per celebrarlo con divertimento e profitto.

In Piemonte, ad Ivrea, si fa festa per il carnevale. Sulla piazza centrale viene rappresentata una vicenda storica: la rivolta del popolo contro il tiranno, che risale al 1194. Offerta di dolci e vini piemontesi.

In Lombardia, in varie località, in provincia di Mantova, il mercoledì delle ceneri, si celebra una grande “spaghettata” con sfilata di “carri allegorici”. In provincia di Brescia: sfilate di gruppi mascherati nei costumi tradizionali.

Nel Veneto, a Venezia, per dieci giorni sono previste varie iniziative che si concludono con l’incredibile ballo generale mascherato in Piazza San Marco.

Nel Lazio с’è il carnevale di Ronciglione (Viterbo) che richiama attenzione e curiosità. Le sfilate vengono in maschera di ispirazione disneyana. A Soriano c’ è la Sagra delle castagne.

In Emilia, in provincia di Modena, si elegge il “Re della briscola” con danze, recitazioni e grandi cene.

In Toscana, a parte l’ormai celebre carnevale di Viareggio, in provincia di Pistoia e di Arezzo si tengono, per l’occasione, singolari manifestazioni.

In Lucania sopravvive una tradizione antichissima che ricorda i riti di primavera e le feste dei lontani abitanti della Basilicata: un uomo travestito da albero bussa alle porte chiedendo offerte.

In Sardegna fino al secolo scorso era diffuso il gioco dell’anello, oggi alcune cittadine (Oristano) celebrano questa giostra con il fasto di un tempo.

 

2. Guardate il filmato, ascoltate con attenzione, cercate di ricordare o scrivere le parole ed espressioni sconosciute. Precisatene il significato. Dopo aver letto il testo seguente rivedete il filmato e riassumetene l’essenziale.

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